Ripercorrendo le tappe della mia storia è emerso chiaro il filo rosso che ha legato e tuttora lega le esperienze della mia vita: un continuo processo di trasformazione, rinnovamento, liberazione.
Era quando potevo muovere il mio corpo liberamente che la gioia era vibrante, mi sentivo libera e piena di vitalità.
Ma ecco che nel momento di più profonda difficoltà, ho incontrato la Biodanza. Sentire che nel movimento andavo bene com’ero, senza dover essere nulla di più, mi ha fatto riscoprire quella gioia provata da bambina.
Mi sono quindi formata per diventare insegnante certificata di Biodanza. Per cinque anni ho tenuto classi a Verona, dove nel frattempo mi ero trasferita. Avevo formato un gruppo affiatato che si incontrava settimanalmente per condividere sentire ed emozioni nel movimento.
Al momento non ne ero consapevole, ho compreso successivamente quale potere trasformativo aveva avuto la danza nella mia vita.
…cittadina che ho lasciato presto per vivere alcuni anni della mia infanzia all’estero. E’ nata così la passione per il viaggio, per la scoperta di culture e lingue diverse dalla mia che tuttora mi accompagna.
Ho continuato l’attività nel settore corporate anche dopo il rientro in Italia, cercando posizioni che mi permettessero di conciliare i viaggi all’estero e una passione che ho fin da bambina, quella per la moda a filiera gratificante e onesta per tutte le parti coinvolte. Ho lavorato per 8 anni in un’azienda di accessori ecosostenibili, realizzati con materiali di recupero. Ho seguito dei corsi di sartoria, convinta che moda sia originalità, sperimentazione, ricerca, creatività, comunicazione della propria unicità. Dopo qualche tempo ho iniziato a sentirmi stretta in questa realtà, sopraffatta dalle aspettative; ma ero l’unica a manifestare questa sofferenza, ero l’unica ad avere questo sentire. Velocemente si è insinuato in me il pensiero di essere sbagliata, di non essere abbastanza, la sensazione di essere sempre fuori luogo.
Questa volta la sensazione di essere intrappolata in una gabbia era più delineata, dolorosa, incarnata. Sentivo di non poter più stare in quella realtà ma non sapevo come uscirne, camminavo nel buio, non riuscivo a trovare una direzione.
Ho toccato il fondo quando una forte spinta interiore mi ha portata a sradicare le mie radici: ho lasciato il lavoro, venduto la casa d’infanzia, chiuso una relazione importante. Non avevo un luogo dove rifugiarmi, non sapevo cosa fare della mia vita, nulla di conosciuto a sostenermi. Avevo perso me stessa.